Articolo La Repubblica 8 gennaio 2021

``Il mio bisnonno Zucchy un illustratore schivo che ho reso un influencer``

Disegnava quadri e réclame. Ora la pronipote lo ricorda attraverso i social - di Cristina Palazzo da ``La Repubblica``, 8/01/2022

Del suo bisnonno, Abelardo Zucchi, sapeva poco. Solo che da piccola era affascinata dai disegni di Biancaneve che lui aveva realizzato negli anni 30 per la società concessionaria della Walt Disney. E che i quadri, i ritratti dei suoi parenti e le locandine in casa avevano tutti la sua firma, o Zucchy, che usava come nomignolo. Non si era spinta oltre. Finché a 23 anni l’idea della sua amica: participare al “Mercà d’la roba duvrà, un mercatino dell’usato del Canavese.
Così Giulia Alba Merlin, sviluppatrice web di 34 anni, si è guardata intorno scoprendo che non aveva solo pareti piene di disegni ma un’enorme memoria storica che doveva essere condivisa per le nicchie di appassionati ma anche per il grande pubblico.

Era il 2009. Un anno dopo la storia del suo bisnonno, artista, cromista, grafico pubblicitario di réclame famose e paesaggista, conservata negli scatoloni e nei faldoni catalogati per parole chiave ( dalla cartella ” orsi” a quella ” alpinismo”), è divenuta l’oggetto della sua tesi di laurea all’Università di Torino con la realizzazione di un sito internet ad hoc. Oggi è anche sui social, Facebook e Instagram, dove su pagine che prendono il nome del suo bisnonno, ha trasportato il suo intero archivio di opere ma anche di ritagli e di bozzetti della “collezione Zucchi”, come la definisce Giulia, liberandola dai cassetti polverosi « per mettere in luce il suo operato artistico. All’epoca non era molto conosciuto perché faceva solo il suo lavoro, non amava la mondanità. Ma la mia intenzione è anche fornire oggi uno spaccato delle industrie grafiche del Piemonte e del Torinese soprattutto in cui ha lavorato dal 1905 al 1960».

Il progetto negli anni si è evoluto. Il sito su Abelardo Zucchi ha mantenuto le informazioni raccolte per la tesi di ricerca ma è diventato più interattivo e intuitivo. E tanti hanno avuto modo di addentrarsi in quel mondo. Scoprendo così i numerosi bozzetti da perfezionista di Biancaneve, poi finiti sulle figurine Elah e sui set di sapol Bertelli. La grafica per le caramelle Perugina o del San Simone. O Ginevra, come l’ha chiamato Giulia, un ritratto senza contesto ma anche l’unico quadro che ha deciso di portare con sé: « Lo ricordo come sfondo in una foto in cui c’era mia nonna in sella a un cavalluccio a dondolo».

Se delle opere sa tanto, del suo bisnonno sa poco. Persona riservata e schiva, ha preferito restare fuori rispetto all’ambiente delle gallerie. Affidando lavori e ricordi ai suoi diari. È lì che, tra appunti, titoli di lavori ed elenchi dei conti ( « scriveva davvero ogni minima spesa, anche la lampada che pagava 10 lire, segno della difficoltà di quegli anni » ), c’era anche se stesso.

Si intravede nella nota del 1930 quando scrive « nasce la cara Alba » , parlando della sua bambina. Nei bozzetti disegnati durante la prima Guerra Mondiale, o nel trasferimento a Roma quando nel Torinese il secondo conflitto bellico ha distrutto la Gros Monti. Poi ci sono anche i disegni per l’Accademia Albertina di Torino dove studiava, insieme a ritagli di riviste dell’epoca da cui forse prendeva spunto « che magari non hanno valore ma consentono di guardare attraverso lo sguardo di quell’epoca. O conoscere artisti come il pubblicitario Dudovich e, o aziende che oggi non ci sono più».

Così oggi Giulia ha permesso di conoscere tutto questo. Un mondo dimenticato che ha già attirato tanti, dagli eredi della ditta Gros Monti di Torino, in cui lavorava il suo bisnonno, o parenti dei colleghi di Accademia che ne hanno ritrovato i nomi. «Mi hanno contattato anche collezionisti intenzionati ad acquistare opere, come una signora che voleva la locandina dell’Amaro Valsesia. Siamo disponibili ma questo è un mondo di sciacalli quindi ora sto imparando come comportarmi. Per me è un blog, un grande hobby, che mi ha permesso di conoscere meglio il mio bisnonno e – ammette Giulia – mi ha salvato dalla noia del lockdown. Scoprire questo mondo mi ha cambiato e con i social ho molte soddisfazioni ma l’obiettivo resta solo uno: dare vita a ciò che rischiava di non averla più. Anche se è solo un ritaglio».

→ All’opera Abelardo Zucchi è stato un cromista, grafico e illustratore torinese. Nato nel 1894, ha realizzato centinaia di pubblicità, depliant, locandine di film e nel corso della sua vita ha collezionato anche centinaia di cimeli legati al suo lavoro.
La pronipote Giulia Alba Merlin ha reso onore alla sua figura creando un sito e canali social a lui dedicati –  www.abelardozucchi.it

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